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E sono qua,
rinchiuso nella notte.
E’ un alibi la febbre,
il freddo nelle ossa è un’illusione.
Del bambino ho solo i piedi nudi,
non un abbraccio
né un seno caldo su cui respirare.
Antiche nenie cullano il silenzio
di questa fredda notte siciliana:
ricordo cantilene arabeggianti
parole ripetute senza fine.
E sento la tua voce, il tuo respiro,
vedo i tuoi occhi, lucidi d’amore,
mentre accarezzi piano il tuo bambino
e stringi la sua testa sul tuo seno.
Ritrovo il tuo calore, il tuo profumo,
onda di miele, balsamo, emozione.
E un po’ bambino tuo
mi sento anch’io. ©
Filippo Bozzali -